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sabato 14 aprile 2012

La meccanica del cuore - Mathias Malzieu


Quest'oggi niente videogiochi, niente Magic, nè Steam, nè ancora film.
Oggi voglio parlare di un libro.
Ogni tanto capito in Feltrinelli, quando aspetto il treno in Stazione Centrale a Milano per tornare a casa.
E questa volta mi è capitato di vedere un libro che sembrava davvero curioso.
"La meccanica del cuore", che nome sciocco, sembra una mocciata.
Leggo la quarta di copertina: "Uno, non toccare mai le lancette. Due, domina la rabbia. Tre, non innamorarti, mai e poi mai." Ecco ci siamo, è la solita storiella per adolescenti ormonate.
Poi, sempre per curiosità, leggo in terza di copertina:

"Intriso di atmosfere che ricordano il miglior cinema di Tim Burton, ritmato da avventure di sapore cavalleresco, La meccanica del cuore è al tempo stesso una coinvolgente favola e un romanzo di formazione, in cui l’autore, con scrittura lieve ed evocativa, punteggiata di ironia, traccia un’indimenticabile metafora sul sentimento amoroso, ineluttabile nella sua misteriosa complessità."

Santo cielo, addirittura Tim Burton! Ed è punteggiato di ironia! Già vedo una trama a pois. Chissà che stronzata. Ma sentiamo un po', di cosa parla la trama?

"Nella notte più fredda del mondo possono verificarsi strani fenomeni. È il 1874 e in una vecchia casa in cima alla collina più alta di Edimburgo il piccolo Jack nasce con il cuore completamente ghiacciato. La bizzarra levatrice Madeleine, dai più considerata una strega, salverà il neonato applicando al suo cuore difettoso un orologio a cucù. La protesi è tanto ingegnosa quanto fragile e i sentimenti estremi potrebbero risultare fatali. L’amore, innanzitutto. Ma non si può vivere al riparo dalle emozioni e, il giorno del decimo compleanno di Jack, la voce ammaliante di una piccola cantante andalusa fa vibrare il suo cuore come non mai. L’impavido eroe, ormai innamorato, è disposto a tutto per lei. Non lo spaventa la fuga né la violenza, nemmeno un viaggio attraverso mezza Europa fino a Granada alla ricerca dell’incantevole creatura, in compagnia dell’estroso illusionista Georges Méliès. E finalmente, due figure delicate, fuori degli schemi, si incontrano di nuovo e si amano. L’amore è dolce scoperta, ma anche tormento e dolore, e Jack lo sperimenterà ben presto.


La copertina originale francese.
Ecco, qui si accende una lampadina. Quando si ha una certa passione per lo steampunk e ti leggi di un cuore a cucù, sei finito. E se poi ci aggiungi George Méliès... ho guardato il prezzo: 15 euro, per... 150 pagine. Caruccio, questo libro.
Però non so, c'è quel qualche cosa che mi tira. Come un bambino piccolo, che per attirare l'attenzione ti strattona la manica.
Poi sono andato alla cassa. Quando sei innamorato e leggi di un amore infantile come il tuo, è un po' come essere l'ultimo uomo sulla terra in mezzo agli scimpanzé e scoprire all'improvviso che c'è un altro essere umano [cit.].
E questo libro, non so come, riesce a farsi comprare. Da uno che, come me, è sempre in dubbio, dopo l'inculata enorme della Licia Troisi quando hai 14 anni, quando credi che una gnocca mezza nuda in copertina valga quasi venti euro di merda mondadoriana gentilmente spalmata su carta. Io quando vedo questo genere di libri mi ricordo delle gnocche mezze nude e dico: "Col cazzo!".
Questa volta ci ho provato, ma alla fine son proprio crollato.

George Méliès, altro grande sognatore.
Tutti i bambini dovrebbero averlo come zio. O nonno.

E insomma, uno si aspetta che con un titolo del genere nel post la gente (ad esempio il Dottor Basalto) parli anche del libro, non solo delle sue esperienza di vita hipster e alternativa.
Beh, volete sapere cosa vi dico?
Credo che questo sia il mio libro preferito.
C'è tutto: c'è amore, c'è gelosia, c'è amore proibito, c'è sangue, c'è morte, c'è un cuore a cucù; soprattutto ci sono emozioni e sentimenti.
Mi ricordo una frase del pittore Pablo Picasso: "Ho imparato a dipingere come Raffaello; adesso devo imparare a disegnare come un bambino."
Ecco, Malzieu riesce a esprimere le emozioni di un bambino con le parole di un adulto; prende i sentimenti dei bimbi, dei ragazzi, che si sa, sono esplosivi e impetuosi, ma non li butta su carta: li rifinisce, li modella, ne fa delle piccole opere d'arte. La rabbia crescente, la gelosia feroce, il primo amore, vengono trattati come piantine: le interra, le bagna, le pota, le ripara dal vento e dal sole cocente, e ce ne regala i frutti.
Quello che ne risulta è un libro pensato da un bambino, e scritto da suo padre.
Purtroppo non ho le capacità critiche al pari di Gamberetta o del Duca, e spesso le emozioni mi prendono più di tutto il resto. 
Per quanto riguarda la trama, in fondo si tratta di una storia d'amore, anzi, come per Big Fish, si tratta della storia d'amore di un inguaribile sognatore; alcune svolte sono abbastanza scontate, e potreste voi tutti immaginarvi a grandi linee tutta la storia senza sbagliare neanche troppo. Però, probabilmente sbagliereste verso la fine, proprio dove il libro riesce a dare una frustata al lettore.
Penso che il maggior pregio di questo breve racconto sia quello di durare esattamente quanto basta: mai troppo da annoiare, mai troppo poco da desiderarne di più; ogni sezione scorre senza impaccio, senza arrancare nè scivolare.
Non sarà uno dei libri più belli che abbia letto, ma sicuramente è uno dei miei preferiti.
Un po' come quando leggi I ragazzi della via Pàl, ti lascia qualcosa che non riesci a scrollarti di dosso.

L'autore è uno che sprizza hipsterismo e alternatività perfino dai capelli.
Dove ne ha. 
Parlando dell'autore, si tratta di Mathias Malzieu, cantante del gruppo rock francese Dionysos.
Era ora che qualche autore scrivesse ancora qualcosa adatto tanto ai grandi quanto ai piccini.
Mi ha fatto tornare in mente Roald Dahl e Gianni Rodari: mescola insieme malinconia e ironia, stemperando o enfatizzando ogni situazione con la giusta dose di sentimento.
E, finalmente, dopo quel marciume del Piccolo Principe a opera di Saint-Exupéry e considerato dai più una pietra miliare della letteratura (una cagat-aehm miliare...), finalmente anche i francesi possono vantare un autore hipster e alternativo approvato dal Dottor Basalto.

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