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domenica 4 dicembre 2011

Recensione: Torchlight


Da quando nel 2001 uscì Diablo 2, i giochi che cercarono di ripetere il suo successo non furono per niente pochi.
Alcuni cercarono di introdurre alcune novità, come la gestione tattica di un party (e non di un singolo personaggio) come proposto nei primi due Dungeon Siege, con ottimo successo.
Altri replicarono la medesima formula, ma introducendola in ambientazioni più evocative e leggendarie, come fecero Titan Quest, incentrato sulla mitologia greca ed egizia, e Loki, ambientato tra gli dei della gelida Asgard.
Ultimamente Darkspore ha preso il motore di Spore e ci ha costruito intorno un simil-Diablo fantascientifico e cooperativo di discreto successo.
Altri ancora ripresero la ricetta di mamma Blizzard e ci aggiunsero... nulla, incorrendo in grandiosi e sonori flop.
You shall not pass!

Veniamo dunque a Torchlight!
Runic Games nel 2009 pubblicò un gioco che faceva il verso a tutti questi dungeon-crawlers, riscuotendo un inatteso successo di pubblico e di critica.
Il titolo offre una serie di idee riprese direttamente da Diablo: un sistema di livelli, attributi e abilità molto variegato, tonnellate di equipaggiamenti, successioni di dungeon, boss titanici e la visuale isometrica.
Nel contempo, però, rende il tutto molto più accessibile e divertente, riducendo gli attributi a soli quattro (forza, destrezza, magia e difesa) e concentrandosi su altri aspetti.
Una delle peculiarità del gioco risiede infatti nella grafica cartoonesca e colorata: Torchlight abbandona l'atmosfera tetra e gotica di Diablo, in favore di scenari articolati su più livelli, nemici grotteschi dai colori vividi e un'atmosfera molto più scanzonata.

I nostri prodi avventurieri in posa per una foto di gruppo
Altro punto a favore va al pet, un simpatico amico animalesco che ci seguirà nelle nostre peripezie e ci aiuterà nei combattimenti; potremo insegnargli alcune magie ed equipaggiarlo con vari amuleti; disporrà inoltre di un inventario proprio, che potremo riempire con le cianfrusaglie che non ci serviranno: sarà infatti possibile rispedire il nostro animaletto in città a rivendere gli oggetti ritrovati, senza dover interrompere la nostra intrepida esplorazione! Il pet si assenterà per un paio di minuti e quando tornerà ci porterà anche il ricavato delle vendite.
L'avventura si dipanerà attraverso una lunga serie di dungeon, tutti molto ben caratterizzatidiversificati: si passa dalla classica miniera abbandonata alla fortezza dei nani, dalle rovine di un popolo esotico a una necropoli infestata, innalzando così la durata delle nostre peripezie.
All'inizio dell'avventura saremo tenuti a scegliere tra 3 classi predefinite:
- il Destroyer, campione di forza bruta ed esperto di armi bianche;
- la Vanquisher, tiratrice scelta esperta di archi, balestre, pistole e moschetti;
- l'Alchemist, mago dalle eccellenti doti di evocatore e incantatore.
Ciascuna classe ha inoltre tre diversi rami lungo il quale specializzarsi, ciascuno con diverse peculiarità, aumentando notevolmente la quantità di combinazioni possibili, tenendo permanentemente alta la voglia di sperimentare nuove possibilità, portandoci alla ricerca del personaggio perfetto con cui iniziare una campagna Hardcore Very Hard.
Inoltre, alla fine dell'avventura, sarà possibile "mandare in pensione" il nostro personaggio, perdendo così tutta l'esperienza fatta e gli oggetti raccolti, ma potendo donare un'arma in particolare a un nostro nuovo personaggio (suo successore) che godrà anche di un punto abilità aggiuntivo).
I combattimenti sono caratterizzati da un quantitativo enorme di nemici: non saranno pochi i momenti in cui si finirà circondati da una marea di nemici famelici, e dovremo riuscire ad utilizzare al meglio tutte le armi in nostro possesso.

Io sono bravo, ma quando mi fanno girare i cinque minuti...
La difficoltà può essere calibrata in base alla vostra esperienza in campo: si parte dalla modalità Easy fino alla Very Hard, con l'aggiunta della permadeath (alla morte il vostro personaggio sarà cancellato) nella modalità Hardcore, per i fanatici delle sfide.
Tutto questo è offerto a un prezzo davvero concorrenziale: meno di 15 euro.
Una delle critiche più aspre al titolo, ma che non ha comunque minato il suo successo, è l'assenza di una modalità online grazie a cui divertirsi in compagnia dei nostri amici (opzione che è stata aggiunta grazie a una mod).
Molto del successo è stato garantito anche dalla possibilità di aggiungere al gioco diverse mod, che aggiungono parecchie novità, e a cui intendo dedicare un intero articolo in futuro.

L'eredità di Torchlight 
Il successo del titolo ha spinto Runic Games a optare per un porting su Xbox360 e allo sviluppo di un seguito, Torchlight 2, ancora in sviluppo ma ormai in dirittura d'arrivo, che aggiungerà una modalità online e moltiplicherà il numero di scenari disponibili.

Insomma, può offrire un'ottima dose di divertimento sia che siate dei fan di vecchia data quanto nuovi arrivati.

Forse ho esagerato con gli esperimenti sul mio pet...


+ Ottima atmosfera scanzonata e divertente
+ Quantità infinita di armi
+ Gran numero di possibilità con cui costruire un personaggio
+ Grafica leggera ma efficace
+ Nemici a non finire
+ Possiamo mandare in pensione i nostri personaggi

- Alla lunga ripetitivo (ma è un dungeon-crawler!)
- Missioni sempre uguali
- Trama inesistente

1 commento:

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